gojira

Italians do it better. O meglio, les italiens le font mieux. Il paragone nasce spontaneo e non è affatto scontato come si può pensare.
Sabato 25 febbraio, sera, Accor Arena, Parigi. Si esibiscono i Gojira, padroni di casa. I francesi giocano sul loro terreno, riempiendo facilmente un palazzetto dalla capienza di svariate migliaia di persone.
In questo caso un punto a favore dei francesi, ci mancherebbe, dato che la scorsa estate, stesso concerto e stesse band di apertura, al Carroponte di Milano c’era sicuramente un numero minore di spettatori.
Spesso si parla di pubblico mancante ai concerti, spesso si parla di crisi del settore musicale, ma quello di cui non si parla mai è il calore del pubblico.
E, in questo, gli italiani non sono secondi a nessuno. Senza paura di essere smentiti, possiamo facilmente affermare che i francesi Gojira si sono sentiti certamente più “a casa” in quel di Milano. Dove il pubblico, a ogni pausa dalle canzoni, cantava a gran voce il loro nome, sia della band che dei singoli. Soprattutto il funambolico batterista Mario Duplantier, che con le sue performance e la sua ironia sa infiammare qualsiasi fan.
E la partecipazione alle canzoni, soprattutto, in Italia è stata maggiore, tanto da proseguire alcune canzoni, come The Chant, per minuti interi prima e dopo la loro conclusione. Cosa successa solo parzialmente e quasi forzatamente in Francia.
Insomma, il punto è: gli italiani, almeno in quanto a calore, non sono secondi a nessuno. Il popolo metallaro può andare avanti con questa consapevolezza per proseguire verso un futuro a doppia cassa.
Per il resto, i Gojira sono stati impeccabili come sempre (era la terza volta che li vedevamo dal vivo), e il concerto è stato come ci aspettavamo, con in più gli effetti visivi a supporto della performance davvero ben fatti ed emozionali, grazie anche ai maxi schermi della Accor Arena.
Molto bravi in apertura anche gli Alien Weaponry, neozelandesi molto simpatici con cui avevamo avuto l’occasione di scambiare qualche battuta dopo il concerto di Milano. Un ok sulla fiducia anche per gli opener Employed to Serve, dei quali siamo riusciti ad ascoltare solo la canzone finale.
Inutile sottolineare che ci è scappata una bella visita alla città di Parigi. In fin dei conti, musica e viaggio sono sempre andati a braccetto e sempre lo faranno.